Lalla Lussu | Maddalena Zadra

Opening Thursday September 26th, 6-9 pm_from September 26th to November 5th 2023





















photo: Michela Pedranti


Cabinet e lieta di presentare la doppia personale delle artiste Maddalena Zadra (Trento, 1996 – vive e lavora a Londra) e Lalla Lussu (Cagliari, 1956 – 2020); un confronto generazionale che trova nell’uso del supporto tessile, e nella ricerca delle sue potenzialità extra-bidimensionali, un punto di sperimentazione comune con il quale delineare forme di narrazione alternative.

Da decenni si assiste alla necessità critica, spesso sterile, di dover pensare o valutare un’opera d’arte scindendola nelle sue caratteristiche formali, contenutistiche e strutturali; a questa riduzione interpretativa Lalla Lussu “risponde” innescando nei suoi lavori sempre una piena e solida interdipendenza tra tutti questi tre elementi. Per l’artista sarda l’atto del voler Narrare non può non avvenire senza un’equa compartecipazione di una fisicità; un livello formale che non è semplice “modalità” pittorica, supporto o display ma sostanza indispensabile del suo racconto. Nella sua vasta sperimentazione pittorica – che inizia sin dagli anni ’70 presso l’Internatìonale Sommerarakademìe fur Bildende Künst di Salisburgo con Heinz Trökes e con Jörg Immendorf – la serie “Cortecce”, descrive non solo uno dei risultati più maturi di questa sintesi ma anche il suo appassionato fascino verso il mondo vegetale. La Natura, per Lussu, non è solo una fonte d’ispirazione ricorrente ma un vero e proprio amore scaturito, prima di ogni altra cosa, dalla sua stupefacente e imprevedibile autonomia. Una forza inarrestabile e libera da ogni regola, che l’artista paragona all’atto creativo, e che – in virtù di ciò – è il fulcro sul quale sceglie di far ruotare tutta la sua carriera artistica. Con i suoi acquarelli e i suoi materiali tessili, nei suoi circa quaranta’anni di attività, ha rievocato fondali marini, gemme, corolle, petali, fiori che sbocciano, speranzose camminate nel bosco, ed ancora fronde, radici, arrivando nel 2012 a concepire delle totemiche, quanto impalpabili, lamelle di lino naturale plissettate e dipinte a mano. In mostra 6 di queste “Cortecce”, realizzate tra il 2016 e il 2017 che – disposte nello spazio come in un ideale viale alberato – mostrano sulla loro superficie delle scansioni orizzontali simili ai tipici anelli di crescita dei tronchi o anche centinaia di sovrapposizioni cromatiche “a pois”, che ci rievocano le trame di luce e colore che caratterizzano il fitto fogliame arboreo.

Il loro essere svincolate dal muro (come meglio le definisce Efisio Carbone: “dis-armate”) ci stimola ad interagire con loro: attraversarle, guardaci attraverso, sfiorarle o muoverli anche solo con lo spostamento d’aria del nostro corpo; una “passeggiata”, nel bosco ideale della Lussu, che la giovane Maddalena Zadra accoglie e traduce in una serie di opere in parte anche a lei ispirate. Per Zadra il titolo “giardini di passaggio” (serie di opere create dall’artista sarda nei primi anni del 2000) è il punto di partenza per immaginarsi un sentiero ideale attraverso gli stadi della vita; allo stesso modo della natura, la vita di ognuno di noi evolve: nasce, cresce, cambia si “sviluppa in metamorfosi di forme, ritmi, colori e storie di oggetti che s’incrociano” (come scrive Zadra). Ecco perché le tre grandi tele-arazzi – realizzate con una singolare tecnica che unisce il metodo della “stampa diretta” a inchiostro, il ricamo, matite e acrilici – parlano di momenti di vita quotidiana e come poesie, tracciano le basi per immaginare storie di vita più articolate, espandendosi in mostra come “radici” …anche oltre i loro confini fisici. Le opere “Scent of a Wild Rose”, “The Homeland” e “Flock”, con la loro simbologia schematica e colta – piena di riferimenti che vanno dalla pittura rupestre e “infantile” ad alcune sperimentazioni grafiche di sapore cocteauiano e matissiano – amplificano i temi trattati dalla Lussu, ma si addizionano ad una nuova componente, quella antropica. È l’uomo al centro delle sue tele sintetizzato in alcuni archetipi del vivere: il rapporto con propria terra d’origine e le proprie radici familiari, le relazioni con la propria comunità, le sue migrazioni, il corpo e la memoria. Una struttura creativa a più livelli, tipica della sua poetica, che si palesa sin dalla sua propensione verso una spiccata transmedialità e la creazione di scenari sempre aperti sia dal punto di vista interpretativo che tecnico; un invito anche il suo, ad attraversare i giardini della pittura e le sue infinite possibilità.

Cabinet is pleased to present the double solo exhibition of the artists Maddalena Zadra (Trento, 1996 - lives and works in London) and Lalla Lussu (Cagliari, 1956 - 2020); a generational comparison that finds in the use of the textile support and in the search for its extra-dimensional potentialities, a common point of experimentation to unfold alternative narratives.

For decades, we have witnessed the, often sterile, critical habit of approaching a work of art by dissecting it, separating content,formal and structural characteristics. To this somehow limiting approach Lalla Lussu responds by always triggering in her works a complete and indissoluble interdependence between these three elements. For the Sardinian artist, the act of "storytelling" cannot exist without an equal co-participation of a physicality: a formal level that is not simply a pictorial "modality" or display but an indispensable element of the narrative. In her extensive pictorial experimentation - which began as early as in the 1970s at the Internatìonal Sommerarakademìe fur Bildende Künst in Salzburg with Heinz Trökes and with Jörg Immendorf - the series "Cortecce" (Wood Bark) describes not only one of the most mature results of this synthesis but also her profound fascination with the plant world. Nature, for Lussu, is not only a recurring source of inspiration but a true love that springs, before anything else, from its astonishing and unpredictable autonomy. An unstoppable force, free from all rules, which the artist likens to the creative process and that, will become the fulcrum around which all her artistic career revolves. With her watercolours and textile materials, in around forty years of activity, she has evoked the seabed, buds, corollas, petals, blooming flowers, imaginary walks in the woods, and again foliage, roots, until 2012 when she begins to create totemic, but almostimpalpable, pleated hand-painted natural linen strips. On show, six of these "Cortecce" made between 2016 and 2017, which - arranged in space as in an ideal tree-lined street - show on their surface undulating lines, similar to the typical growth rings of trees, or even hundreds of coloured overlaying "pois", evoking the textures of light and colours of a thick arboreal foliage.

Disengaged from the walls (as critic Efisio Carbone best defines them: "dis-armed"), the works invite us to interact with them, to cross them, to look through them, to brush against them or move them even with the displacement of air of our body. A "walk" in Lussu's ideal forest, that the young Maddalena Zadra welcomes and translates into a series of works partly inspired directly by it. For Zadra, the title "Gardens of Passage" (a series of works created by the Sardinian artist in the early 2000s) is the starting point for imagining a metaphorical path through the stages of life. In the same way as natured does, the life of each one of us evolves: it begins, evolves, transform, it "develops in metamorphoses of forms, rhythms, colors and stories of objects that cross each other" (in the artist’s own words). That's why the three large canvas-arazzi - made with a peculiar technique that combines the "direct print" method by ink, embroidery, pencils and acrylics - speak of moments of everyday life and, like poems, draw the basis for imagining more articulated life stories, expanding in the exhibition as roots even beyond their physical boundaries.

The works "Scent of a Wild Rose", "The Homeland" and "Flock" with their schematic and cultured symbolism – full of references ranging from cave painting to some graphic experimentation with a Cocteauian and Matissian flavor - amplify the themes Lussu deals with, but add a new component, the anthropic one. Humanity is at the centre of his canvases, synthesized in some archetypes of living: the bond we have with our native land and our family roots; the migrations flow, the interaction with the communities we live in, the relationship we have with our bodies and again the role of memory in our existences. A multi-layered creative structure, typical of her poetics, which is evident from her propensity toward a marked transmediality and the creation of scenarios that are always open from both the interpretative and technical points of view; an invitation, her too, to cross the gardens of painting and its infinite possibilities.

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Maddalena Zadra
Born in 1996 in Trento. Lives and works in London

Education
2015-2018 BA (Hons) Fine Art Painting, University of Brighton, UK
2018 Intensive Programme – Royal Drawing School

Selected Recent Exhibitions
2023, Lalla Lussu, Maddalena Zadra, Cabinet, Milan, When a Heart of a Pig has hardened, dice it small, Kirki Projects, Tinos, Greece; 2022 Between Dog and Wolf, Parlour, London, Cromologia. Percorsi asincroni nell’arte e nella cultura trentina, Palazzo Assessorile, Cles, Collection 03, Felt Collections, London, Myths of Observation, Hales Gallery, London, Showcase of Atelier lk, Matches Fashion townhouse for Frieze, New York, If these Walls Could Talk, Parlour, London; 2021 Hard as Nails, Quench Gallery, Margate, Sombresa – WP X Casa Balandra, London, The End of Summer Lights, London, N.43, Atelier LK, London, Further Than The Eye Can See, London, Amongst The Chaos, London; 2019 Perhaps we should have stayed, Warbling Collective, Hoxton 253, London, Cats Mother, Her, She, Organhaus Gallery, Chongqing, Nobu knows art, Nobu Hotel Shoreditch, London, Pic n mix, Brixton Beneficiary, London, FBA Futures, Mall Galleries, London; 2018 Platform Graduate Award, The De La Warr Pavilion, Bexhill, Look, Freelands Foundation, London, Speak to the world, Orbit UK Art Graduates Show, London, Graduate Show 2018, University of Brighton, Fine Art Painting. Brighton, Facture, The Painters mark, Brighton; 2017 In Between, Sculpture & Painting 2nd Year Show. Brighton


Lalla Lussu
1956 – 2020, Cagliari

Nata a Cagliari nel 1956, consegue la laurea in Storia dell'Arte Contemporanea con una tesi sull’artista Enrico Castellani e sin dal 1984 è docente di Discipline Pittoriche al Liceo Artistico Statale Foiso Fois di Cagliari. Nel 1971 frequenta il corso di pittura all'Intenati?onale Sommerarakademi?e fur Bildende Ku?nst di Salisburgo con il maestro Heinz Tro?kes, e nel 1989, con il maestro Jo?rg Immendorf e nel 1997/1998 i corsi avanzati d’incisione tenuti dal maestro fiammingo Enk de Kramer al Museo ExMa? di Cagliari. Nel 1977 la sua prima mostra presentata da Giorgio Pellegrini e i suoi primi confronti con altri giovani artisti italiani grazie alle sue partecipazioni al Premio San Fedele e a Quadri Giovani del 1981 a Milano. Dal 1982 partecipa al programma di mostre dal titolo “Istanze Contemporanee” proposte dalla gallerista Sandra Piras nel suo storico spazio Chironi 88 di Nuoro, aprendo la strada ad un decennio di mostre tra le quali ricordiamo "La preponderanza delle cose piccole", "Tempere", "Un albero ancora bambino balla e canta sull'erba", "Insularita?" (curata dal critico Giuliana Altea), "Lontane radici del senso" (curata dal critico Caterina Limentani Virdis) e "Preghiera e Pentimento”. Dagli anni 2000 decide di rivolgere tutta la sua attenzione e il suo impegno alla tecnica dell'acquerello e alla possibilita? di nuove sperimentazioni; un lungo lavoro che sfocia nella mostra del 2005 "Duetto d'Artista" presso l’Exma? di Cagliari nella partecipazione alla mostra “Carte e...carte”, organizzata dal Centro Culturale Man Ray e ancora in alcune mostre collettive come “Riflessi”, “Bianco come la Pece” e “Stanze”, dove l’impegno verso la tecnica pittorica comincia a conquistare anche lo spazio fisico e lo sguardo dello spettatore. Rilevante in quegli anni è anche il suo impegno verso la sua terra d’origine, la Sardegna, che onora partecipando ai progetti come "Dieci artisti per il Favero", “Piazza d'Arte” e nel 2010 ad “Open Show” nella citta? di Sassari, collaborando con architetti ed altri artisti per la riqualificazione di alcune aree urbane. Dal 2014 al 2017 partecipa a diversi progetti di natura trasversale e alla progettazioni di libri d’artista come “Pagine di Pane”, che tocca il tema dell’alimentazione, e “Senza Parole” edito del 2016. Dal 2012 al 2020, il suo impegno si è concetrato sui teli di lino naturale, sulle stoffe plissettate e dipinte a mano dove ha potuto ancora una volta testare la sua ricerca sui rapporti tra Arte e Natura. Nel 2020, anno della scomparsa dell’artista, l’associazione Casa Testori di Milano include il suo lavoro in una collettiva dal titolo “Libere Tutte”, inoltre, recentemente, il suo lavoro è stato anche oggetto di attenzione da parte di galleristi come Massimo Ligreggi di Catania e Marina Bastianello di Mestre.


03/11/2023